COMUNICAZIONE E RELAZIONI

L’essere umano è stato creato per vivere in relazione, creare connessioni stabili e costruttive, condividere emozioni e sapere. Nella nostra società globalizzata si instaurano quotidianamente migliaia di connessioni da più parti del mondo eppure il senso di solitudine aleggia come nebbia in sottofondo nelle nostre società civilizzate.

Viviamo “connessi” e possiamo “chattare” notte e giorno, eppure questa è un’illusione che ci allontana dalla realtà. C’è un senso di solitudine, che parte dalle famiglie e raggiunge il singolo individuo e più guardiamo a fondo più scopriamo quanto abbiamo bisogno l’uno dell’altro ma non riusciamo più a raggiungerci.

Cellulari, computer televisioni questi sono diventati i nostri “amici”, coloro con cui ci confidiamo, ci interfacciamo, comunichiamo e dov’è il cuore? Dove sono le braccia che mi possono accogliere, la mano che mi può sostenere o l’abbraccio che mi può confortare? Dove sono gli occhi in cui mi posso affacciare e sentirmi amata e compresa?

Come possiamo ritornare a instaurare relazioni autentiche attraverso le quali confrontarci, crescere rassicurarci, amarci?

Come possiamo ritrovare il piacere di stare insieme, ascoltare le nostre voci, camminare e gioire del tempo trascorso insieme.

Le relazioni ci permettono di camminare nella vita, donandoci benessere, gioia e soddisfazione, in quanto sono uno scambio fatto di dare e avere, fatto di opportunità.

Il desiderio di creare relazioni nasce dalla consapevolezza della loro importanza, e da una riflessione attenta su quale direzione vogliamo prendere. Possiamo continuare a perseguire il bisogno di like, di followers, di visibilità, lasciandoci travolgere da questo fiume in piena rappresentato dal mondo virtuale oppure possiamo fermarci e ritornare al mondo reale, fatto di incontri, di chiacchere, risate, passeggiate.

Le relazioni si costruiscono attraverso la comunicazione, possiamo iniziare o ri-iniziare da qui.

Come comunico con gli altri?

Se osserviamo le persone parlare possiamo comprendere che ci sono diversi modi per trasmettere uno stesso messaggio. Lo stesso messaggio può essere espresso, con toni di voce, espressioni facciali, parole, o volume, differenti che ne daranno una diversa interpretazione.

È fondamentale comprendere che la comunicazione è un’abilità che tutti possiamo acquisire.

Possiamo costruire relazioni sane, durature ed appaganti iniziando da noi, iniziando ad osservare come ci esprimiamo ed ascoltiamo gli altri.

La comunicazione può dirsi efficace quando è trasmessa in maniera chiara e comprensibile al destinatario, ottenendo la risposta o l’azione desiderata.

Possiamo suddividere la comunicazione in tre settori:

Comunicazione Verbale

Comunicazione Non verbale

Comunicazione Paraverbale

Per acquisire una Comunicazione Efficace è necessario padroneggiare tutte e tre le modalità comunicative.

In questo articolo tratterò la Comunicazione Verbale.

Iniziamo fermandoci e cominciando ad osservare 2 aspetti:

In che modo ascolto?

In che modo parlo?

C’è una grande differenza tra udire, ascoltare o ascoltare attentamente.

Se vuoi comunicare devi essere in grado di ascoltare!!

C’è un ascolto passivo ed un ascolto attivo.

Succede che volte ci troviamo ad ascoltare l’altro, e con la mente pensiamo già alla risposta che vogliamo dare, o alle nostre ragioni, o ad altro, proiettatati verso i nostri pensieri, questo è un ascolto passivo.

L’Ascolto attivo è ascoltare ciò che ci viene detto con uno sforzo intenzionale per capire il punto di vista altrui.

Lo scopo è comprendere veramente il punto di vista, le motivazioni, i pensieri e le aspettative degli altri, sospendendo qualsiasi giudizio.

Questo tipo di ascolto aiuta a creare un clima di fiducia e comprensione reciproca.

Si stima che l’ascolto attivo migliori l’efficacia e l’efficienza di una conversazione fino al 60%.

 

Tecniche di ascolto attivo

Le tecniche di ascolto attivo permettono di creare una connessione empatica con l’interlocutore, dimostrando che si è attivamente impegnati nell’ascolto dei pensieri e dei sentimenti dell’altra persona.

  • Mini incoraggiamenti

 

L’uso dei minimi incoraggiamenti  è abbastanza banale, sono solitamente comunicazioni non verbali o semplici esclamazioni o suoni.

Ad esempio ‘ah’, ‘mh-mh’, un cenno in avanti col capo, annuire, ecc.

Questi sono tutti quei piccoli elementi della comunicazione che dicono ‘vai avanti, ti ascolto con interesse‘.

Leggere queste parole non rivoluzionerà il tuo modo di comunicare. Adesso però hai imparato un nuovo termine. Prova a fare caso a quando usi i minimi incoraggiamenti e a come ti rispondono gli altri.

  • Ripetizione

La ripetizione consiste semplicemente nel ripetere le ultime frasi dette dall’altro. Questa tecnica permette ed incoraggia una persona a procedere nel suo racconto.

  • Rispondere alle emozioni

L’ ascolto attivo è un atto intenzionale che impegna la nostra attenzione a cogliere quanto l’altro ci riferisce sia in modo esplicito che in modo implicito.

Ci impegna a riflettere su ciò̀ che si ascolta tramite un consapevole sforzo di riflessione sulla comunicazione.

Le parole si portano dietro diversi significati:

  1. Il contenuto del messaggio
  2. L’emozione associata(o l’atteggiamento con cui viene portato il messaggio).

Molte volte il messaggio verbale è meno importante dell’emozione con cui è accompagnato. 

Quello che la maggior parte delle persone fa, però, è rispondere solo alla parte verbale.

Se vuoi comunicare efficacemente prova a rispondere alle emozioni che accompagnano le parole.

Avrei voluto avere io l’assegnazione di quel progetto ci tenevo tanto…

Ci tenevi tanto?

Si ho lavorato a quel progetto diversi mesi con alcuni colleghi non me lo aspettavo….

Posso immaginare come ti senti, hai bisogno di parlarne?

In questo modo si risponde alle emozioni, così dai valore al punto di vista altrui e fai sentire l’altra persona compresa.

  • Riassumere

Riassumere è utile per assicurarsi di aver capito bene e per fare il punto di quanto si è detto.

Quando riassumi devi cercare di rimanere fedele a quello che ti viene detto.

Usa le stesse parole usate dall’altra persona e rimani aderente ai fatti.

Ogni volta che riassumi dai l’opportunità all’altra persona di confermare quello che dici e correggere eventuali inesattezze.

I principali ostacoli dell’ascolto attivo

Le tre più grandi barriere all’ascolto attivo sono:

Distrazione

Interpretazioni

Rigidità delle proprie idee o principi

Queste barriere possono rendere più difficile la comprensione degli altri.

Distrazioni

Quando non ascolti davvero ciò che l’altra persona sta dicendo ma invece ti concentri sulla risposta

Quando ti ritrovi a pensare ad altro mentre l’altro ti sta parlando

Quando ti lasci distrarre dall’ambiente intorno a te

Interpretazioni

Noi tendiamo a interpretare tutto, in maniera automatica e senza rendercene conto.

Un esempio classico è quello di pensare che una persona sia arrabbiata con noi oppure non ci consideri. Mentre magari sta attraversando un periodo di stress, l’abbiamo incontrata in una giornata no  oppure è fatta così e si comporta in questo modo con tutti.

Capire quando si sta interpretando e non fidarsi delle interpretazioni. 

Rigidità delle proprie idee o principi

A volte la rigidità delle proprie idee o principi, può portare a giudicare gli altri.

Questo può indurci a negare il diritto degli altri ad avere un punto di vista differente.

Coltivare un atteggiamento aperto e non giudicante nei confronti di chi la pensa diversamente da te può aprire all’ascolto attivo.

Feedback

Il feedback è un’abilità fondamentale per comunicare efficacemente e promuovere la crescita e lo sviluppo personale e professionale.

Il feedback dovrebbe essere sempre fornito in modo costruttivo, senza giudicare o criticare l’individuo.

Ad esempio, invece di dire “Il tuo lavoro è stato terribile”, potresti dire “Ci sono alcune aree in cui penso che tu possa migliorare per ottenere un risultato migliore”. In questo modo, stai fornendo un feedback specifico e costruttivo che aiuta l’individuo a capire dove può migliorare.

Il feedback dovrebbe essere specifico e chiaro, in modo che l’individuo capisca esattamente su cosa sta fornendo il feedback.

Ad esempio, invece di dire “Hai bisogno di essere più professionale”, potresti dire “La tua comunicazione con i clienti potrebbe essere migliorata fornendo risposte più precise e tempestive.”

Prendere consapevolezza che la Comunicazione Efficace è costituita da diversi elementi, come abbiamo potuto vedere in questo breve excursus, ci permetterà innanzitutto di iniziare ad osservarci per valutare dove possiamo e vogliamo migliorarci.

Tutti possiamo mettere in pratica le abilità descritte, con pazienza e determinazione possiamo rendere la nostra comunicazione più efficace e migliorare la qualità della nostra vita che è fatta di relazioni!

Bibliografia

Paul Watzlawick, Janet H. Beavin, Don D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana, Casa Editrice Astrolabio, 1971

Marshall B. Rosenberg, Le parole sono finestre oppure muri, Edizioni Esserci, 2003

Enrichetta Spalletta, Flavia Germano, Microcounseling e Microcoaching,Collana di Edoardo Giusti, 2015

Enrica Martoglia

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